«Mara ha le orecchie a sventola! ».
«Mamma, tu credi che io abbia le orecchie a sventola?».
«No, figlia mia. Hai le orecchie come farfalle».
«Ma come sono le orecchie come farfalle?».
«Sono orecchie che svolazzano sopra la testa
e le cose brutte le colorano di festa».
Avere le orecchie a sventola, il capello ribelle, essere alti o bassi,
magri o grassocci… Ogni particolarità, per quanto minima,
può diventare fra bambini motivo di scherno. Il racconto
dimostra che tali atteggiamenti possono essere decostruiti.